E’ stata inaugurata oggi, negli spazi del Museo Civico P.A. Garda di Ivrea la mostra sulla collezione Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile, che sarà aperta al pubblico fino al 17 ottobre.
La mostra fa parte di un programma pluriennale di iniziative che il Museo Civico della Città di Ivrea e l’Associazione Archivio Storico Olivetti cureranno per rendere fruibili al grande pubblico le opere d’arte della raccolta Olivetti, in stretta relazione con la documentazione storica che ne ricostruisce i processi di acquisizione. Si tratta di un patrimonio culturale di documenti, filmati e fotografie, che la società Olivetti ha commissionato e acquistato negli anni e che riconosce il valore della cultura come fattore di crescita della società, dalla fabbrica al territorio. Questa iniziativa rientra nell’accordo siglato lo scorso febbraio dal Comune di Ivrea, dall’Associazione Archivio Storico Olivetti, TIM e Olivetti che ha l’obiettivo di valorizzare e rendere disponibile la raccolta di opere d’arte dell’azienda di Ivrea.
L’esposizione si articola su una selezione di oltre 100 opere d’arte di 32 artisti e oltre 100 documenti storici dell’Archivio e della Biblioteca dell’Associazione Archivio Storico Olivetti (manifesti, locandine, filmati storici, pubblicazioni, fotografie e carteggi), riproposti al grande pubblico dopo l’unica occasione espositiva del 2002 presso l’Officina H di Ivrea, in occasione della mostra “55 artisti del Novecento dalla raccolta Olivetti”, dando così il via a un percorso di progressiva conoscenza e piena fruizione di molteplici segmenti di questa consistente e straordinaria raccolta.
La mostra declina, secondo una visione scalare, il concetto di cultura e dei “mezzi di cultura” attraverso l’organizzazione di un sistema, voluto dall’azienda e dai suoi uomini (in primis i direttori della Biblioteca di fabbrica e del Centro culturale Olivetti, poi sotto la responsabilità della Direzione Relazioni Culturali Disegno Industriale e Pubblicità e dei Servizi Culturali Olivetti) di divulgazione e diffusione di occasioni di conoscenza e contatto con l’arte. Un programma ricchissimo di eventi, iniziative, esposizioni, pubblicazioni che è il risultato di un’azione volontaria, di un’organizzazione interna, sistematica ed efficace a servizio della collettività e che risulta divenire progressivamente elemento identificativo dell’azienda, distintivo di riconoscibilità pubblica dell’azienda in Italia e nel mondo.
Dalla fabbrica al territorio, da Ivrea ai grandi musei del mondo, per via di approfondimenti progressivi su una scala temporale che attraversa tutta la seconda metà del secolo scorso.
La Biblioteca e il Centro Culturale Olivetti costituiscono il fulcro generatore di iniziative culturali sul territorio a livello locale dalla fine degli anni Quaranta e si strutturano nei Servizi Culturali Olivetti che operano fino alla fine degli anni Novanta. Locandine e fotografie dell’epoca restituiscono il contesto della fabbrica, l’intensità e il valore della programmazione culturale dell’azienda a favore del territorio. Dal 1950 al 1964 sono state organizzate 249 conferenze, 71 concerti di musica da camera, 103 mostre d’arte figurativa, 52 altre manifestazioni di vario genere, quali dibattiti, presentazioni di libri, tavole rotonde e simili.
Le agende, un progetto culturale prima che editoriale, dal 1969 per oltre trent’anni: un’iniziativa, insieme ai libri Strenna, di Giorgio Soavi. La vera particolarità dell’agenda Olivetti sta nell’idea di racchiudervi ogni anno opere di artisti contemporanei più o meno famosi; opere in molti casi espressamente commissionate ed acquistate dalla Olivetti, che arricchisce in questo modo il suo patrimonio artistico.
Le grandi mostre e i restauri. Nel rapporto tra l’Olivetti e l’arte un ruolo determinante è stato svolto da Renzo Zorzi, dal 1965 responsabile per molti anni della corporate image e delle attività culturali del gruppo. Con la sua indiscutibile competenza e la grande passione per l’arte ha contribuito a dare a tutte le iniziative Olivetti la connotazione dell’evento culturale, prima ancora che dell’episodio promozionale.
La Galleria Olivetti è lentezza della scoperta di un filo rosso dato dal nome dell’industria committente e dall’ambito delle creazioni a cui quest’ultima ha dato il via per offrire ai visitatori un’ampia visione, uno scorcio di molti decenni di “impresa culturale”.
L’elemento di maggiore interesse infatti, non è dato dalla particolare qualità delle opere – molto diverse tra loro – bensì dal fatto che, salvo poche eccezioni, esse ricostruiscono ed esemplificano decenni di iniziative promosse nel campo delle arti e realizzate da un’industria, non con la finalità del mecenatismo e per la passione del collezionismo, ma come qualcosa di proprio della sua quotidiana attività industriale o, semplicemente, per aver scelto i suoi collaboratori – in settori in cui tale collaborazione risultava possibile – tra gli interpreti più singolari e sinceri del suo tempo: gli artisti. (Renzo Zorzi, Los artistas y Olivetti, 1976).
La provenienza delle opere è diversificata: acquisizioni dall’estero, da gallerie d’arte, da premi letterari e di pittura, da scambi e regali, da opere dedicate. Il risultato di questa diversificata e duratura attività di acquisizione nel corso del secolo scorso, ha costruito nel tempo un ricchissimo patrimonio di notevole valore storico-artistico per il nostro Paese, ma anche e soprattutto un modello di “progetto culturale” generato in seno all’impresa Olivetti.
Olivetti in questo modo ha inteso fermamente riconoscere e ribadire il ruolo centrale della cultura nel dare indirizzo alle scelte industriali, tecnologiche e quindi anche economiche e sociali.
“Grazie al lavoro portato avanti da quest’Amministrazione, attraverso lo storico rapporto con Olivetti, in questi ultimi anni si è rafforzata la collaborazione con TIM, la più grande società di telecomunicazione italiana. A comprova di ciò anche l’uscita dal caveau delle opere acquisite dall’Azienda nel corso degli anni e la loro presentazione attraverso una serie di mostre alla cittadinanza e ai visitatori esterni che potranno vederle, in molti casi per la prima volta, al Museo Garda. L’accordo con Olivetti e TIM prevede che queste opere siano messe in mostra a Ivrea in quanto i suoi abitanti con il loro lavoro e un forte senso di appartenenza all’Azienda e al territorio anno consentito il successo di Olivetti” ha sottolineato Stefano Sertoli, Sindaco della Città di Ivrea.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Ivrea, Costanza Casali ha commentato: “L'amministrazione ha creduto e lavorato al progetto di valorizzazione del patrimonio artistico culturale Olivetti, che si svilupperà in una rassegna di sei mostre. Grazie all'accordo siglato tra Comune di Ivrea, TIM, Olivetti e Associazione Archivio Storico Olivetti, si è riusciti a far uscire dai caveaux le opere d'arte della collezione Olivetti e renderle fruibili da parte del grande pubblico. La Collezione è un patrimonio di inestimabile valore che ha una valenza, oltre che artistica, anche culturale e sociale di altissimo livello. Essa rappresenta il segno tangibile e la testimonianza storica del modo di fare impresa responsabile della Olivetti, ove al centro c'era l'uomo e la cultura intesa come possibilità di riscatto sociale e di crescita. Il Comune di Ivrea è orgoglioso di essere tra gli artefici che hanno reso possibile questa grande e prestigiosa operazione di valore universale, che andrà a beneficio di un pubblico che ci auguriamo vasto ed eterogeneo”.
Gaetano di Tondo, Presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e VP, Communication & External Relations Director di Olivetti, ha dichiarato: “Oggi è un giorno importante, il traguardo del lavoro congiunto e proficuo di tanti mesi tra TIM, Olivetti, Comune di Ivrea, Associazione Archivio Storico Olivetti e Museo Garda, che permette alla popolazione di Ivrea e a tutti gli amanti dell’arte e della cultura di poter nuovamente ammirare la collezione Olivetti, patrimonio di valore unico con valenza culturale, sociologica, artistica. “Olivetti e la cultura nell’impresa responsabile”, cioè Il valore della cultura come strumento strategico dell’impresa e come fattore di crescita culturale della società, è il primo di 6 percorsi che ci condurranno verso grandi riscoperte. Abbiamo creduto da subito in questo progetto di valorizzazione della città dove Olivetti è nata, che sicuramente contribuirà a creare nuove opportunità di incontro e confronto culturale non solo in ambito locale, anche grazie al percorso di valorizzazione delle opere stesse, come ulteriore stimolo per una visita dal vivo, attraverso una narrazione digitale e multimediale, in coerenza con l’attuale ruolo di fabbrica digitale in ambito IoT del Gruppo TIM. Il concetto caro ad Olivetti di “Human Centricity” è ben sintetizzato anche nella comunicazione che ci accompagnerà in questi anni ripresa in modo corale da tutti gli attori coinvolti”.
L’Associazione Archivio Storico Olivetti e il Museo Civico P.A. Garda collaborano proficuamente da alcuni anni per la realizzazione di mostre strettamente connesse alla storia Olivetti, al rilancio del territorio e a favore della comunità locale e del Paese.